
Il Recettore Oculare
News di Almatu.it.
Se si considera l’evoluzione filogenetica della visione, l’occhio è innanzi tutto un organo posturale, prima di essere un organo che permette la percezione di immagini concettualizzate del mondo che ci circonda.
I fotoni che entrano nell’occhio sono utilizzati secondo un modello neurologico di duplicità visiva (Goodale e Milner-1992): esiste un cervello visivo per percepire e un cervello visivo per agire. Hanno una organizzazione differente, parallela e interconnessa, che sottende all’azione terapeutica dei prismi « attivi »…
Nel quadro della regolazione posturale e del movimento, cosi come nel funzionamento propriocettivo, il recettore visivo deve essere considerato come un eso-recettore doppiato da un endo-recettore. L’eso-recettore è rappresentato dalla retina che è un’interfaccia tra l’individuo e il mondo esterno di cui essa capta e trasforma l’immagine. L’endo-recettore è rappresentato dalla propriocezione oculare che interviene, associata alla copia di afferenza. nella percezione che ha l’individuo della posizione del suo sguardo. Questa posizione fa inoltre intervenire la localizzazione retinea dell’immagine in rapporto alla fovea, quest’ultima dando la referenza « dritto davanti »…
Il sistema visivo primitivo è rappresentato prima di tutto dalla via retino-tettale. Eredità di una struttura inizialmente dedicata all’orientamento e all’equilibrio (ruolo fotostatico), esso è costantemente in funzione e permette una sorta di “pilota automatico” della postura e del movimento in funzione delle informazioni visive ricevute, in particolar modo a partire da quelle che non sono coscienti.
Dal libro dal libro Posturologia Disestesiologia di P. Quercia e A. Marino