
La Sindrome da Dispercezione Orale (SDO)
Blog di Almatu.it.
La SDO è una forma particolare di SDP, caratterizzata dal fatto che i sintomi orali sono in primo piano nel quadro clinico. Essa associa costantemente e a diversi gradi, asimmetrie toniche muscolari, disturbi spaziali e percettivi, deglutizione disfunzionale e malocclusione. Quest’ultima è prima di tutto l’illustrazione morfologica di uno stato sensoriale disturbato. Può essere di origine genetica o acquisita, in particolare iatrogena.
L’insieme del sistema orale è così un perfetto esempio di bioingegneria, organizzato attorno a molteplici utilizzi. Per compiere funzioni cosi diverse, appare logico che le labbra, la lingua, le guance, le diverse ossa ed articolazioni, cosi come i muscoli della bocca, siano coordinati in modo molto preciso, con una potenzialità di adattamento all’interno del sistema, che consenta di non perturbare le altre funzioni (e viceversa).
Il primo a parlare della possibilità di un rapporto tra apparato stomatognatico e postura fu Costen, il quale associò per la prima volta alcuni sintomi a livello orale ad altri sintomi corporei. Egli fu il primo, senza rendersene conto, a dimostrare che le informazioni del trigemino, erano in grado di modificare la localizzazione spaziale visiva negli sportivi di alto livello di tiro con la carabina e tiro con l’arco. Mise cosi in luce un nuovo aspetto della relazione bocca-postura: oltre ai rapporti morfologici studiati fino a quel momento, si iniziavano a prendere in considerazione le connessioni neurologiche tra diverse funzioni.
Tuttavia, da allora, la maggior parte dei concetti si è organizzata attorno ad una relazione tra occlusione, articolazione temporo-mandibolare e regolazione posturale, essendo stata accordata un’enorme importanza ai rapporti interdentali durante la masticazione. Quest’idea deve portarci a riconsiderare il ruolo dell’apparato orale nella regolazione posturale a livello percettivo: quando quest’ultimo provoca dei problemi posturali, bisogna considerare l’alterazione primitiva come avente per origine un’alterazione sensoriale e parlare di “dispercezione orale”. Questo ragionamento, da usare in caso di patogenia, dev’essere impiegato anche in terapia, quando è necessario modificare il recettore orale per agire sulla regolazione posturale o sulla propriocezione.
Il rapporto tra SDO, disfunzione sensoriale e disturbo posturale è molto forte; la presenza di sintomi generali dipende dalla capacità di adattamento del singolo soggetto…in un alto numero di pazienti, i sintomi per cui è chiamata in causa la responsabilità orale (in particolare una lesione dell’articolazione temporo mandibolare) sono spesso di origine extra-stomatognatica. La causa può essere molto distante a livello anatomico, come ad esempio in caso notturna e gioca un ruolo centrale nella presenza di disturbi di concentrazione, nei casi con problemi di apprendimento; il legame tra disturbi del linguaggio orale e scritto, nel bambino, e SDO, resta da esplorare, ma gli elementi proposti dai sostenitori della teoria motoria del linguaggio, aprono una finestra di ricerca che dovrà essere tenuta in considerazione in avvenire; la maggior parte delle interferenze uditivo-visive nei bambini dislessici, necessita di un intervento a livello dei riflessi orali.